Vi è mai capitato di voler indossare il vostro maglione preferito e di trovarlo rovinato dai pelucchi?
Magari non volevate proprio rinunciarci e avete provato a metterlo comunque, ma vi dava un aspetto troppo trasandato e avete dovuto riporlo senza avere il coraggio di gettarlo via.
E se vi dicessi che non dovete farlo? Ci sono alcuni semplici trucchetti che potete utilizzare per salvare il vostro maglione e dargli una nuova vita. Vediamoli insieme!
Metodo della spugnetta
Questo trucchetto è uno dei più veloci e semplici da mettere in pratica.
Vi basta procurarvi una spugnetta per piatti abrasiva, una di quelle che in genere hanno un lato verde o blu, e sfregare la parte del maglione interessata.
Vedrete che la spugna porterà via i pelucchi, regalando al maglione il suo vecchio aspetto vivace.
È preferibile utilizzare una spugnetta nuova: se già usata, la parte abrasiva può essere consumata e di conseguenza meno efficace.
E fate attenzione a non sfregare con troppa forza, o potreste rovinare il tessuto. Inoltre il metodo della spugnetta è ottimo anche per eliminare peli e pelucchi dai vestiti durante il lavaggio in lavatrice.
Nastro adesivo
Un altro metodo utile a ravvivare il vostro maglione è quello del nastro adesivo.
Prendete il nastro adesivo e avvolgetelo attorno alla vostra mano, dopodiché tamponate il maglione con delicatezza. I pelucchi si attaccheranno allo scotch e verranno via dal maglione.
Se la forza del nastro adesivo è troppo intensa, tamponatelo prima su un’altra superficie per non tirare via il tessuto oltre ai pelucchi.
Pietra pomice
Potete utilizzare anche una pietra pomice per ripulire il capo, la stessa che si utilizza di solito per la cura dei piedi.
Strofinate la pietra pomice sui capi seguendone la trama, ma attenzione a non utilizzarla sulla lana, perché la sua forza abrasiva è eccessiva e il tessuto può rovinarsi.
Può succedere che i pelucchi si accumulino in un solo punto. Basta tirarli via con delicatezza o, in alternativa, utilizzare il nastro adesivo.
Spazzolino da denti
Un altro metodo semplice da utilizzare è quello dello spazzolino da denti, veloce ed economico per far tornare i maglioni come nuovi.
È simile al metodo della spugnetta: bisogna passare lo spazzolino sulla parte interessata.
È consigliato quando la zona rovinata dai pelucchi è meno estesa, altrimenti può volerci molto tempo a ripulire il maglione.
Calze di nylon
Non è finita qui, c’è ancora un altro modo, e vi permette anche di riutilizzare le vostre calze di nylon bucate.
Infilate la mano nelle calze e indossatele come un guanto. Passatele sul maglione e il gioco è fatto!
Non siate precipitosi a gettare via un capo che vi piace. Adesso avete ben sei metodi per salvarlo e indossarlo ancora!
Perché si fanno i pallini sui maglioni?
I pelucchi si formano quando le fibre del tessuto si spezzano. Questo accade soprattutto nei punti in cui il maglione urta o sfrega contro qualcosa. Infatti i pallini si formano specialmente con il lavaggio in lavatrice, sia perché i capi sfregano tra loro, sia perché capita di effettuare lavaggi troppo aggressivi che rovinano le fibre.
Come evitare i pelucchi della lana?
Per evitare la formazione dei pelucchi, richiudete il capo in un sacchetto di plastica e riponetelo in freezer per due o tre ore. Quando lo tirerete fuori, la lana sarà al tatto più compatta e questa compattezza le impedirà di perdere peli.
Come togliere i pelucchi dai maglioni in lavatrice?
Provate con l’inserire nel cestello delle salviette imbevute. Vedrete che con un ciclo in lavatrice delicato attireranno i pelucchi eliminandoli dai tessuti.
Come togliere i batuffoli dai maglioni?
Per eliminare i batuffoli dai maglioni puoi utilizzare vari metodi, come quello della spugnetta. Prendi una spugnetta per piatti e sfregala sui punti del maglione dove i pelucchi si sono accumulati. Vedrete che la spugnetta li porterà via e il maglione sarà come nuovo.
Avvertenze
Prima di utilizzare uno qualsiasi di questi metodi sul maglione, fate attenzione a testarli su un punto piccolo o nascosto per assicurarvi che il tessuto non venga rovinato.
